E-Commerce: i dati nel 2015
Il Web è un mondo perfetto per stringere contatti con i clienti: in questo paradiso delle vendite, le serrande non si abbassano mai e i clienti possono arrivare da luoghi diversi alla stessa velocità, nel tempo di un click.
Niente chiusure, feste, pause, sei sempre raggiungibile da tutti. Non c’è bisogno di avere un pc dei più costosi, perché è possibile acquistare anche con smartphone e tablet.
Altri vantaggi sono i risparmi: niente affitti, niente personale ne bollette. I costi per aprire un e-commerce sono decisamente più bassi rispetto a un negozio tradizionale.
In Italia valore delle vendite in è di 7,7 miliardi di euro nel 2015.
Tra le principali categorie troviamo il turismo, ma anche l’informatica e l’elettronica, l’abbigliamento e l’editoria.
Fatto sta che la penetrazione dell’e-commerce, per dirla con le parole del direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, ha ormai raggiunto il 4% di tutte le vendite retail (ovvero al dettaglio) d’Italia. E’ però anche vero che siamo ancora piuttosto indietro rispetto agli altri principali mercati occidentali. La quota dell’e-commerce sul totale delle vendite retail in Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito è quattro volte superiore alla nostra. (fonte: TGCom24)
Un dato notevole è quello relativo alla crescita del valore delle vendite. Stiamo parlando di un +16% nel 2015 rispetto al 2014, a 16,6 miliardi di euro (+2,2 miliardi di euro). Guardando ai singoli settori l’editoria, con un +31%, è quello che ha riportato la crescita in valore maggiore.
Un’altra categoria che ha avuto una crescita a dir poco strabiliante è quella del gioco online, un settore che, supportato dalle nuove tecnologie, attraverso le quali l’esperienza di gioco si fa sempre più avanzata e innovativa, conferma l’Italia come uno dei paesi leader nel mercato riferito al settore.
In appena dieci anni, siamo solo alle spalle dei paesi quali USA, Cina e Giappone.
L’Italia offre il il 22% del mercato regolamentato dei giochi online, registrando un fatturato di 18 miliardi di euro l’anno, in un territorio in cui si trova meno dell’ 1% della popolazione mondiale.
Arrivando addirittura ad avere una spesa nel 2014 pari a 728 milioni di euro e si parla di 3 milioni di italiani coinvolti nell’attività.