Aprire un ecommerce può apparire come un’opportunità allietante: permette di vendere on-line a persone in tutto il mondo, i costi per la creazione del sito e la fatica richiesta per la gestione sono minimi. Insomma, la strada sembra tutta in discesa.
Questo è vero solo in parte: un sito di ecommerce può rappresentare un’ottima opportunità per il tuo business. Spesso però si considera un ecommerce come se questo fosse uno statico catalogo on-line di prodotti che si vendono da soli. In realtà non è così, ci sono una serie di aspetti che spesso vengono sottovalutati, diminuendo il risultato che potenzialmente si potrebbe raggiungere.
Obiezione: ma Amazon è un colosso, io voglio aprire un ecommerce decisamente più piccolo!
Sì ok, chiaro. Il fatto però è che i colossi come Amazon, Alibaba, ecc. vengono utilizzati talmente tanto che finiscono per tracciare una strada, stabiliscono uno standard: gli utenti che acquistano on-line sono abituati a navigare in un certo modo, a trovare le informazioni che cercano in modo rapido ed intuitivo (es. barra del menu in alto su desktop, ad hamburger per il mobile, ecc.). Non seguire questi standard sentendosi obbligati ad essere per forza creativi e originali in ogni minuscola parte del sito non è davvero una buona idea.
Come aprire un ecommerce: micro guida per iniziare a vendere on-line
In questo articolo ti consigliamo 5 punti che dovresti considerare se stai pensando di aprire un sito per vendere online.
Scegli con cura la piattaforma per il tuo ecommerce
La scelta più comune per aprire un ecommerce è l’utilizzo di un Cms (Content management system), che permette di accorciare i tempi di sviluppo e facilita la gestione dei contenuti una volta pubblicato. In particolare, sono 3 Cms open source a dominare il mercato:
- WooCommerce. È la soluzione più utilizzata, in quanto la migliore per rapporto qualità-prezzo: essendo un’estensione di WordPress può contare su una serie di plugin, sia gratuiti che a pagamento, oltre che su una community molto attiva. Sconsigliato per siti con molti prodotti e che richiedono da subito funzionalità avanzate che richiederebbero l’installazione di una quantità eccessiva di plugin con conseguente peggioramento delle prestazioni.
- Prestashop. Al contrario di WooCommerce, Prestashop è nato come Cms appositamente per l’ecommerce, quindi può godere di un maggior numero di funzionalità native con conseguente miglioramento delle prestazioni. Le estensioni costano molto di più. È la soluzione ideale per un ecommerce che deve vendere da subito molti prodotti e richiede funzionalità avanzate native
- Magento. Il meno utilizzato dei tre, ma anche quello più potente. È sicuramente la situazione ideale per grandi aziende che hanno un fatturato alto e più di un dipendente dedicato alla gestion dell’ecommerce. Se ben configurato garantisce prestazioni eccellenti, con un buon impatto in ottica SEO ed esperienza utente. Lo svantaggio sta nel fatto che rispetto agli altri due Cms è molto più complesso (sono richieste necessariamente conoscenze di programmazione) e quindi comporta dei costi più alti, sia nella creazione che nella successiva manutenzione.
Una cosa che sicuramente non può mancare è l’ottimizazione per il mobile: la percentuale di persone che preferiscono acquistare da mobile è in continuo aumento, e si stima che le vendite totali da smarthpone e tablet arriveranno a superare
Cose che non possono mandare in un ecommerce: assicurati che vengano inseriti questi contenuti
Uno degli errori più comuni per chi si appresta ad aprire un ecommerce è quello di concentrare tutta l’attenzione sull’aspetto con cui vengono mostrati i prodotti, tralasciando altri elementi fondamentali che in realtà sono ben più determinanti per decretare un avvenuto o un mancato acquisto. In particolare, dovresti accertarti che questi contenuti ci siano, e che siano sufficientemente chiari:
- Prodotti con foto e descrizione chiara
- Costi e tempi di spedizione facilmente raggiungibili
- Privacy policy e termini di servizio
- Condizioni di rimborsi e di reso
Porta traffico attraverso il marketing
Una volta creato il sito e il catalogo, la strada è in discesa! Falso.
Tranne rarissime eccezioni dovute per lo più a colpi di fortuna, aprire un sito ecommerce senza predisporre soluzioni di marketing non è mai una garanzia di risultati miracolosi. È importante puntare su una o più strategie di marketing, fondamentali per acquisire i primi clienti. Per esempio:
- SEO. Una search engine optimization è davvero importante, quasi fondamentale: il motori di ricerca rappresentano ancora la miglior fonte di traffico per i siti. Sia che tu voglia vendere dei prodotti in un settore concorrenziali, sia che tu abbia creato un nuovo prodotto potenzialmente interessante per un certo tipo di pubblico, sottovalutare la Seo non è davvero una buona idea.
- Social Media Marketing. Lasciamo stare la spiegazione sull’efficacia e l’influenza dei Social Media: la conosci già. Quello che forse non sai è che recentemente Instagram ha attivato la possibilità di vendere prodotti nelle stories.
- Promozioni in periodi dell’anno speciali. Proporre sconti e promozioni in giorni come il black friday o San Valentino è ormai diventato uno standard per la maggior parte dei siti ecommerce. Gli utenti si aspettano degli sconti, gli ecommerce che ignorano queste ricorrenze rischiano seriamente di perdere la loro fiducia.
- Iniziative speciali. La creatività, quando non è fine a sé stessa, è particolarmente apprezzata in ambito web. Ecco perché potresti pensare a qualche iniziativa particolare, come ad esempio uno sconto sull’acquisto successivo per i clienti che lasciano una recensione.
Trasforma gli utenti in clienti affezionati
Se sei realmente intenzionato ad aprire un ecommerce che ti aiuti a monetizzare e far crescere il tuo business, i clienti saranno il tuo miglior strumento di marketing.
Avere clienti soddisfatti garantisce buone recensioni, interazioni sui social e in generale una credibilità di cui hai assolutamente bisogno per vendere online. Questo per una vecchia e semplice regola di marketing: “Se in così tanti lo usano, sicuramente vuol dire che funziona”.
Fai sentire gli utenti a loro agio, dagli supporto ed assistenza, proponigli prodotti correlati che potrebbero corrispondere alle loro esigenze, e fai in modo che la loro esperienza di shopping online sia pari a quella di Amazon e degli ecommerce di grande successo.
Inoltre, nella fase di realizzazione del sito, assicurati che il processo di checkout venga curato a dovere: è la fase più delicata di tutto il processo di acquisto, quella in cui l’utente sceglie se effettuare il pagamento o abbandonare il sito. E questo avviene molto più spesso di quanto credi. A qualsiasi utente basta un piccolo campanello di allarme (costi di spedizione non specificati nella pagina del prodotto, popup che si aprono a caso, sito segnalato come “non sicuro” a causa della mancanza del protocollo https, ecc.) per decidere di rimandare un acquisto online. Acquisto di cui si dimenticherà dopo 30 secondi, facendoti perdere questa opportunità per vendere on-line.